Le 20'000 persone stipate sulla nave Vlora — attraccata a Bari nell'agosto 1991 — costituiscono una delle immagini più iconiche della caduta del comunismo in Europa e, in particolare, dell'apertura al mondo di uno dei regimi più duri e chiusi dell'intero est-europeo. Dell'Albania non si sapeva praticamente nulla, prima di quella data. Ma dopo quel giorno, l'Europa e il mondo ne hanno imparato a conoscere la storia, la cultura e la musica: disciplina artistica in cui gli albanesi hanno da sempre saputo affermarsi come presidio di originalità e di qualità. Oggi è celeberrimo il caso di Dua Lipa (peraltro originaria del Kosovo e cresciuta in Inghilterra) ma Paganini — nella puntata di domenica 10 novembre, dalle 10.30 su RSI LA1 — si concentra sulla diaspora albanese in Svizzera (con il violinista Tedi Papavrami e la cantante jazz Elina Duni) così come di quella — molto ampia e variegata — nella cultura italiana, con il documentario-ritratto Parlate a bassa voce che la regista Esmeralda Calabria ha dedicato a Redi Hasa, compositore e violoncellista da sempre al fianco di Ludovico Einaudi. Un'occasione per fare il punto su temi artistici, ma anche sociali e politici, con l'aiuto di un ospite d'eccezione: il pianista Redjan Teqja, da anni residente a Lugano.